Il rialzo del seno mascellare è una tecnica chirurgica che ha lo scopo di consentire l’introduzione di impianti endossei nel pavimento del seno mascellare anche nei casi in cui il seno sia aumentato di volume a spese del rimanente osso alveolare si da impedire l’implantologia endossea, mediante l’introduzione e lo zeppamento al di sotto della membrane di Schneider di materiale osteoinduttivo.

Si tratta di uria tecnica chirurgica di “Sinus lift” che permette di sollevare il pavimento del seuo mascellare consentendo l’introduzione di impianti endossei nel pavimento del seno mascellare, opportunamente stimolato a produrre tessuto di tipo osseo anche in quei casi in cui l’atrofia dell’osso mascellare impedisce l’implantologia endossea e costringe a quella iuxta ossea.

Questo tipo di intervento richiede cautela, reiterati controlli clinici e, soprattutto, intervalli di rigenerazione ossea abbastanza ampi, ma consente l’introduzione di impianti sufficientemente lunghi, adatti a sopportare il carico protesico negli anni‘3·”·2’·2°. L’indicazione al rialzo del pavimento del seNo mascellare e data in linea generale dall’edentulismo distale superiore da 4 a 8 per l’eccessiva pneumatizzazione del seno mascellare a spese del rimanente osso alveolare.

Questa nuova realtà anatomica si realizza quando, perduti i denti e mancando sull’alveolo il carico masticatorio, si verificano da un lato l’atrofia del processo alveolare, dall’altro la prevalenza del carico masticatorio sulla parete sinusale col risultato di avere un ingrandimento e la superficializzazione del seno mascellare.

La tecnica di “Sinus lift” permette l’incremento della dimensione verticale posteriore mediante il sollevamento del pavimento del seno mascellare con l’innesto al di sotto della membrana Schneideriana di tessuto osseo autologo e materiale osteogenetico.

I seni mascellari, come altri seni paranasali, svolgono una doppia funzione:
— una e quella di aiutare a iiltrare ed umidiiicare 1’aria inspirata che a sua volta esercita una certa pressione sulle pareti sinusali;
— 1’altra é quella di fungere da cassa di risonanza durante la fonazione.

Queste funzioni non sono né iidotte né abolite da un intervento che sollevi il pavirnento del seno di 1o-15 mm. Materiale e metodi In questo lavoro abbiamo utilizzato la tecnica del rialzo del seno mascellare per via vestibolare (introdotta da Tatum)2°, ma esiste anche la possibilità di un accesso crestale, metodica chirurgica, questa, che prevede in genere la preparazione parziale di un alveolo, la frattura e il sollevamento del pavimento osteomucoso del seno rnascellare e, quindi, l’applicazione del1’impianto, pre- via introduzione dell’osso recuperato in sede di prepara- zione del sito chirurgico, mescolato o meno ai materiali osteoinduttivi“‘·’·2′. I materiali osteoinduttivi che vengo- no utilizzati di proposito in queste tecniche di “Sinus lift” sono diversi:
— idrossiapatite
— osso bovino liofilizzato
— osso autologo
— osso umano liofilizzato, integrati dall’impiego di membrane semipermeabili e riassorbibili e non riassorbibili.

Dalla letteratura si è visto che, data la sovrapponibilità e la ripetitività dei quadri istologici osservati, la presenza della membrana semipermeabile all’ester11o della breccia vestibolare praticata, sembra condizionare in senso decisamente positivo la maturazione del nuovo osso nei casi di grande rialzo del seno, contribuendo ad un più rapido e più completo 1iassorbimento del materiale da riempimento. Ed e solo nei casi trattati con le membrane, dove tale materiale appare in intimo contatto con la neoapposizione ossea del paziente e che si e conservata la progressiva maturazione del tessuto osseo in senso lamellare, importante per poter svolgere appieno il ruolo di sostegno per gli impianti endossei in titanic.

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