Negli ultimi decenni l’odontoiatria ha compiuto passi da gigante nella riabilitazione degli edentulismi grazie a una tecnica semplice e riproducibile che prevede la sostituzione degli elementi dentari naturali mancanti (o andati perduti) con elementi artificiali in titanio.

All’inizio, però, l’applicazione di tali manufatti implantari era limitata esclusivamente alla regione frontale dei mascellari per la vicinanza con strutture anatomiche quali il seno mascellare, i forami mentonieri, il canale alveolare.

Tali tabù sono stati, poi, superati grazie all’introduzione di nuove tecniche che hanno permesso l’inserimento degli impianti anche inquei settori che presentavano minime quantità di osso.

Convenzionalmente si riconoscono come limiti anatomici locali che non consentono l’applicazione di un impianto:

  1. lo spessore della cresta vestibolo-linguale < a 5 mm;
  2. la distanza cresta-nervo alveolare inferiore < a 8-10 mm;
  3. la distanza cresta-pavimento dal seno mascellare < a 8-9 mm;
  4. perdita consistente di osso alveolare.

A questi parametri di natura locale si aggiungono e sovrappongono fattori di salute generale quali patologie sistemiche di tipo cardiovascolare non compensate, disendocrine e immunitarie che sconsigliano il ricorso all’implantologia orale endossea. TECNICA CHIRURGICA DI RIALZO DEL SENO MASCELLARE: SINUS LIFT.

Si tratta di una tecnica chirurgica che permette di sollevare il pavimento del seno mascellare consentendo l’introduzione di impianti endossei nel pavimento del seno mascellare opportunamente stimolato a produrre tessuto di tipo osseo mediante le moderne e sofisticate tecniche di GRB (Rigenerazione guidata dell’osso) MATERIALI E METODI La GRB si avvale dell’impiego di barriere meccaniche inerti, le membrane, e di materiali da innesto.

Le membrane prevengono la migrazione di cellule epiteliali all’interno del difetto osseo creando così uno spazio che può essere colonizzato da cellule ossee con capacità rigeneratrice. Per rispondere a tali principi la membrana deve essere:

  • biocompatibile;
  • occlusiva nei confronti di determinati tipi cellulari;
  • rigida per consentire l’effetto tenda e al contempo flessibile […..]

>> SCARICA L’ARTICOLO INTEGRALE<<

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *